sabato 29 settembre 2007

UBA: Unitalsi Bowling Association


In riferimento al titolo del post, ovviamente stiamo scherzando, ma visti i risultati delle performance della serata di ieri, venerdì 28 settembre, al bowling dello Sport Park di Fano, qualche esterno avrebbe potuto pensare che, in realtà, i 12 volontari dell'Unitalsi che si sono incontrati facessero parte di una squadra praticante lo sport in questione. Si sono giocate due partite. La prima partita, maschi e femmine contro maschi e femmine, ha visto il predominio di Gianluca e Francesca da una parte (si sono utilizzate due piste), Rodolfo ed Ermes dall'altra. La seconda partita ha visto come vincitore incontrastato, se non parzialmente taccheggiato, Rodolfo, che con le sue alte prestazioni ha staccato nettamente gli avversari, ad eccezione di Gianluca, il quale ha resistito fino alla fine, soccombendo dopo tanti sforzi cestistici. Non sono mancati i momenti per ridere, gli incoraggiamenti e gli sticchietti per far sbagliare chi era avanti nel punteggio. La seconda parte della serata è stata trascorsa in un locale lungo il litorale di Fano, dove alcuni campioni di bowling si sono dedicati alla degustazione di cioccolate calde in tante varietà di gusti, coppe di gelato di dimensioni stratosferiche e tazze di caffè variegate. Anche in questa seconda parte di serata non sono mancate occasioni per ridere, in particolare qualcuno è stato capace di fare spettacolo con le coppe di gelato, innalzando notevolmente il livello di allegria. Il tutto si è concluso ad un'ora piuttosto innoltrata, ma probilmente qualcuno avrebbe voluto che le cose si prolungassero ancora per un pò, mentre, sicuramente, altri avrebbero desiderato dirigersi verso casa.
Mi raccomando, non dimenticare di visitare questo blog per avere notizie circa i prossimi incontri e per lasciare i vostri commenti.
Ciao, a presto!
Giova





giovedì 27 settembre 2007

Lutto nell'Unitalsi di Pesaro


Questa mattina a Belvedere Fogliense è venuto a mancare Matteo Bartolucci, membro dell'associazione Unitalsi per tanti anni, il quale aveva partecipato all'ultimo pellegrinaggio svoltosi a Loreto nel mese di Agosto, assieme alla moglie Ida. Tutti quelli del secondo piano del palazzo dell'Illirico hanno sicuramente avuto occasione di conoscere il buon Matteo, il quale stamate ha raggiunto il regno di Dio.
Questa sera alle 20.30 si reciterà un S.Rosario a Belvedere Fogliense, mentre i funerali si svolgeranno domani, Venerdì 28 Settembre, alle ore 16.00 nella chiesa del paese.

Tutti coloro che non saranno presenti al funerale vorranno ricordarlo nella preghiera.

Giova

lunedì 24 settembre 2007

Incontro informale Unitalsi


Ciao a tutti.

Venerdì prossimo (28 Settembre) ci ritroviamo con i giovani dell'Unitalsi di Fano ed Urbino per passare una serata insieme, giocando a bowling.
Ovviamente l'invito è esteso a tutti quanti, anche a chi non volesse giocare.

Ci ritroviamo allo Sport Park di Fano alle ore 22.00.

Per chi fosse sprovvisto di mezzo o non conoscesse la strada, possiamo incontrarci prima e organizzare una o più macchinate.


Ci faremo delle grandi risate! Mi raccomando, non mancate!


A presto!

Giova


venerdì 21 settembre 2007

Video di Loreto 2007








Ciao a tutti.

Vi posto alcuni video che ho ripreso durante l'ultimo pellegrinaggio 2007. Il primo riguarda la banda di Cartoceto che suona l'inno nazionale di fronte alla basilica. Il secondo è il canto finale della processione con le fiaccole durante il terzo giorno, mentre il terzo ed ultimo video raffigura il temporale che ha rischiato di farci svolgere la fiaccolata sotto i portici della piazza. Sono sicuro che nessuno di voi si è ancora dimenticato il fulmine che è caduto nei pressi della basilica, causando un momentaneo blackout. Se ancora ci penso mi vengono i brividi, poichè la "botta" è stata molto forte. Ovviamente non è stato ripreso il momento appena descritto, ma qualche attimo prima!

A presto!

Giova

martedì 18 settembre 2007

Preghiera di una signora ospite del Salus Infirmorum

Nel pellegrinaggio a Lourdes svoltosi dal 22 al 28 luglio 2007 una signora sulla sedia a rotelle residente in una casa di riposo di Macerata scrisse una bellissima preghiera, che conferma il suo totale abbandono a Maria. Le parole di questa preghiera sono molto intense, ricche di fede, di significato e di totale dedizione cristiana.
La fotografia soprastante rappresenta il Salus Infirmorum e, più precisamente, dove la signora divulgo la sua creazione.

Prima di ripartire per l'Italia chiesi a questa signora di poterla diffondere e lei acconsentì.

Ve la riporto qui per condividerla con tutti voi che leggerete questo post. Ci sono degli errori, ma ho preferito non correggerli per salvaguardare l'originalità del testo.

Ricordo anche che potete scaricarla dal sito www.unitalsipesaro.it.


PREGHIERA DI UNA SIGNORA OSPITE DEL SALUS INFIRMORUM

Vergine, buona madre,

Eccoti il mio cuore, prendilo

per riposarlo.

Io ricorro a te: esso è stanco

di udire i rumori della terra.

Oh Madre, Oh Madre più penso a te, più ti amo.

E’ più mi sento felice, felice di deporre

il povero mio cuore sopra il tuo altare.

Accettalo, prendilo presto!

Tu conosci la mia incostanza e la mia infedeltà.

Chissà, forse questa sera

potrebbe non essere più mio

questo cuore e dovrei piangere

per farmelo rendere.

Adesso nascondilo presto nel tuo cuore,

e se, qualche volta, venissi a richiederlo,

Dimmi che non vuoi accogliere la mia domanda.

Perché te lo diedi e fu tuo per sempre.

Sia sempre puro, oh Madre,

Dinanzi agli occhi tuoi

il mio cuore e la mia mente.

Dammi l’innocenza, l’amore,

il tuo seno per dormire.

La fede vita e la sublime speranza,

Le tue virtù in questo esilio.

Quando i miei occhi offuscati

Si spiegheranno verso la tomba,

Quando il mio labbro avrà bevuto

il calice dell’umiliazione e del dolore,

Allora… dammi ali di colomba

E Vieni a ricevermi nelle porte del cielo.


Amen.

lunedì 17 settembre 2007

Una clip dell'ultima esperienza di Loreto


Ciao a tutti.

Vorrei condividere con tutti voi una clip rappresentante l'ultima esperienza di Loreto svoltasi dal 6 al 9 agosto 2007, che ho personalmente montato tramite un particolare software. Siete pregati di non diffondere questo video (protetto da copyright), ma solamente di guardarlo cliccando nell'apposito riguadro.
Per cortesia, fatemi sapere che ne pensate, cosa vi è piaciuto, cosa non vi è piaciuto, e cosa dovrei fare per migliorare il messaggio implicito: "provate un pellegrinaggio con l'Unitalsi".
Ricordo che questa clip potete trovarla anche sul sito www.unitalsipesaro.it, assieme a tante altre fotografie.

Ciao, a presto!

Giova

sabato 15 settembre 2007

La piazza di Loreto

Ragazzi e ragazze, avete mai pensato quanto la piazza che vedete nella fotografia soprastante sia significativa o sia stata significativa per quelli che in questo 2007 hanno provato l'esperienza di Loreto? Per quanto mi riguarda, quando penso al pellegrinaggio nella cittadina marchigiana attribuisco a quest'ultimo l'immagine della piazza durante le ore serali o notturne, e immagino di rivivere quei momenti stando seduto sopra i gradini della fontana mentre ammiro la facciata della storica basilica.
Ognuno di noi attribuisce ad un concetto o ad una parola un'immagine, e questa e la mia. Ogni anno che rivivo quei tre giorni non smetto di pensare a quanto siano belli, intensi, "diversi", dispendiosi di energie, coinvolgenti, ecc.. Avrei bisogno di altri aggettivi per descrivere l'esperienza e renderne l'idea; invito pertanto a provare per sollevarmi di questo onere.
Sono due le cose più belle che personalmente attribuisco alla piazza: la possibilità di vedere il cielo circondato da bellissime luci e da un'atmosfera unica, e soprattutto apprezzare la fiaccolata mariana che si svolge regolarmente la sera del terzo giorno di pellegrinaggio. Lampioni spenti, preghiere divulgate dal microfono con gli autoparlanti, canti dolci, atmosfera spirituale e, soprattutto, tante fiaccole che illuminano la piazza di tanti colori diversi.
L'ultima cosa sulla quale vorrei soffermarmi e la statua della Madonna sopra la cupola della Basilica. L'aureola illuminata suggerisce un simbolo di protezione per la cittadina marchigiana e per tutti i pellegrini, turisti ed escursionisti che visitano questo luogo mariano.
Questo simbolo, assieme al palazzo dell'Illirico, i palazzi di Maria Bambina e Angeli Custodi, la basilica, il refettorio, i musei, i bar, gli alberghi, la fontana, le luci, i portici e il cielo costituisce un bellissimo quadro fisico e psicologico sulla quale meditare, e trovare la forza di dire "grazie" al Signore per questo bellissimo regalo.

martedì 11 settembre 2007

La partita di calcio UNITALSI

Il giorno 9 settembre si è svolta la rituale partita di calcio Unitalsi, un incontro che si svolge regolarmente ogni anno nel mese di settembre tra le sottosezioni di Pesaro, Urbino e Fano. Quest'anno, a differenza dello scorso, la sottosezione fanese si è imposta drasticamente sulla squadra composta da membri dell'Unitalsi di Pesaro e Urbino per 6 reti ad 1. Partita quasi esclusivamente a senso unico, con qualche occasione non capitalizzata per la squadra pesaro-urbinate, e azioni interrotte dalla difesa avversaria. Terminata la partita, dopo una doccia rinfrescante, iniziò la Santa Messa nella chiesa locale di Tavernelle alle ore 18.00. Quest'ultima è stata egregiamente animata da alcune ragazze e ragazzi delle tre sottosezioni citate; in particolare è stato scelto come canto finale della celebrazione il brano "Luce di verità", inno dell'Agorà 2007, tema trattato diverse volte dal sacerdote durante l’omelia. Al termine della celebrazione gli unitalsiani si sono spostati al ristorante "Piccolo West" per la cena che fu servita dalle 20.30. Non sono mancate né le risate, né l'animazione: un disc-jokey, infatti, fece risuonare alcuni balli di gruppo per l'intera sala. Il picco del movimento ci fu al momento del ballo Gioca jouer, durante il quale un flusso d’energia si aggirò attorno ai tavoli in maniera spropositata. A termine serata ci fu un piccolo momento caratterizzato dal Karaoke, mentre i ragionieri dell'Unitalsi raccoglievano la cifra dovuta per la cena, e alcuni unitalsiani si preparavano a tornare a casa.
Fare volontariato presso l’Unitalsi non significa solamente partecipare ai pellegrinaggi, ma anche prendere parte ad alcuni incontri che vengono fissati durante l’anno. Questa giornata può essere pertanto un esempio di come queste occasioni possano ricaricare lo spirito, e di come si possano trascorrere felicemente delle ore in compagnia di tante persone brave e simpatiche.



Un ringraziamento doveroso va a Iurij dell'Unitalsi di Fano per alcuni contributi fotografici.


Giova





mercoledì 5 settembre 2007

AGORA' DEI GIOVANI: LORETO 1-2 SETTEMBRE 2007



Dopo la mia prima bellissima esperienza del pellegrinaggio unitalsiano a Loreto, a meno di un mese di distanza ho fatto nuovamente ritorno nella città dedicata a Maria in occasione dell’incontro del Santo Padre con i giovani provenienti da tutta Italia, ma anche da tanti Stati europei, ormai meglio conosciuto come l’Agorà dei Giovani.
L’Agorà è la piazza, in questo caso rappresentata dalla grande vallata di Montorso, distante pochissimi Km dalla stazione di Loreto e che già nel 1995 ha visto radunati migliaia di giovani europei attorno all’amatissimo ed indimenticabile Giovanni Paolo II in occasione di EurHope.
Purtroppo a causa di un impegno, non ho potuto vivere interamente i due intensi giorni di Agorà ad eccezione di un numeroso gruppo della mia parrocchia (Osteria Nuova) partito dalla stazione di Pesaro, insieme ad altri pellegrini della città, nella tarda mattinata di sabato 1 settembre.
Io, insieme ad altri 3 pellegrini miei compaesani, ho raggiunto Loreto in treno solo domenica mattina proprio mentre Montorso si stava risvegliando alle prime luci dell’alba…uno spettacolo stupendo!
Nonostante quella marea di giovani non è stato difficile ritrovare il nostro gruppo ed unirci ad esso, sebbene si trovasse molto distante dalla locazione del palco e quindi tra canti e preghiere abbiamo aspettato l’arrivo di Benedetto XVI per la celebrazione della S.Messa.
Già dalle prime ore della mattinata si prospettava una giornata molto bella ed intensamente calda ma quel sole ha sicuramente contribuito a rendere più serena, piacevole e festosa la giornata L’arrivo di Benedetto XVI è stato accompagnato da numerosi applausi, inni festosi ed una marea di pellegrini in corsa dietro la “Papamobile”per riuscire a scattare anche una sola foto.
Durante la solenne e toccante celebrazione Eucaristica, l’omelia del Santo Padre ha catturato l’attenzione dei giovani con le sue parole semplici ma profonde invitando i giovani a seguire l’esempio di Maria che con umiltà ha detto il suo “si” a Dio.
Inoltre il Papa ha esortato i giovani a diventare veri testimoni della fede in Cristo senza vergognarsi e soprattutto andando controcorrente rispetto alle mode ed al materialismo che opprimono i nostri tempi.
Infine una particolare attenzione è stata rivolta al creato di cui si celebrava la Giornata della salvaguardia proprio sabato 1 settembre: il Papa ha invitato tutti quanti ad essere sensibili alle problematiche dell’ambiente e fare il possibile per tutelarlo prima di arrivare ad un degrado irreversibile.


Allego qui sotto il discorso fatto dal Santo Padre durante la Veglia (così che chi come me non era presente può rileggerselo , provando ad immaginare le emozioni di quella sera a Montorso) e l’omelia della S.Messa di domenica.
Sicuramente entrambi rappresentano un ottimo strumento per riflettere.

Al termine della S.Messa numerosi gruppi di giovani hanno cominciato a muoversi verso le uscite e a dirigersi verso la stazione di Loreto, seguendo l’invito della Protezione Civile ad uscire in maniera scaglionata, ma nonostante i consigli la stazione ha subito un totale intasamento per diverse ore che ha provocato il ritardo di parecchi treni.
La lunga attesa sotto il sole cocente sembrava interminabile ma il messaggio datoci dal Papa e la voglia di condividere quelle ore insieme hanno reso tutto più leggero e facile, anche grazie alla nuova carica che ora portiamo nel cuore!!!

Valentina




VISITA PASTORALEDI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVIA LORETO IN OCCASIONE DELL’AGORÀ DEI GIOVANI ITALIANI
VEGLIA DI PREGHIERA CON I GIOVANI
DISCORSO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI
Piana di Montorso Sabato, 1° settembre 2007

Cari giovani, che costituite la speranza della Chiesa in Italia! Sono felice di incontrarvi in questo luogo così singolare, in questa serata speciale, ricca di preghiere, di canti, di silenzi, colma di speranze e di profonde emozioni. Questa valle, dove in passato anche il mio amato predecessore Giovanni Paolo II ha incontrato molti di voi, è diventata ormai la vostra "agorà", la vostra piazza senza mura e barriere, dove mille strade convergono e si dipartono. Ho ascoltato con attenzione chi ha parlato a nome di tutti voi. In questo luogo dell’incontro pacifico, autentico e gioioso, siete arrivati per mille motivi diversi: chi perché appartenente a un gruppo, chi invitato da qualche amico, chi per intima convinzione, chi con qualche dubbio nel cuore, chi per semplice curiosità… Qualunque sia il motivo che vi ha condotto qui, posso dirvi che a riunirci anche se è coraggioso dirlo è lo Spirito Santo. Sì, è proprio così: qui vi ha guidati lo Spirito; qui siete venuti con i vostri dubbi e le vostre certezze, con le vostre gioie e le vostre preoccupazioni. Ora tocca a noi tutti, a voi tutti aprire il cuore ed offrire tutto a Gesù.
Ditegli: ecco, sono qui, certamente non sono ancora come tu mi vorresti, non riesco nemmeno a capire fino in fondo me stesso, ma con il tuo aiuto sono pronto a seguirti. Signore Gesù, questa sera vorrei parlarti, facendo mio l’atteggiamento interiore e l’abbandono fiducioso di quella giovane donna, che oltre duemila anni fa disse il suo "sì" al Padre che la sceglieva per essere la tua Madre. Il Padre la scelse perché docile e obbediente alla sua volontà. Come lei, come la piccola Maria, ognuno di voi, cari giovani amici, dica con fede a Dio: Eccomi, «avvenga di me quello che hai detto»!
Quale stupendo spettacolo di fede giovane e coinvolgente stiamo vivendo questa sera! Questa sera Loreto è diventata, grazie a voi, la capitale spirituale dei giovani; il centro verso cui convergono idealmente le moltitudini di giovani che popolano i cinque Continenti. In questo momento ci sentiamo come attorniati dalle attese e dalle speranze di milioni di giovani del mondo intero: in questa stessa ora alcuni stanno vegliando, altri dormono, altri ancora studiano o lavorano; c’è chi spera e chi dispera, chi crede e chi non riesce a credere, chi ama la vita e chi invece la sta gettando via. A tutti vorrei giungesse questa mia parola: il Papa vi é vicino, condivide le vostre gioie e le vostre pene, soprattutto condivide le speranze più intime che sono nel vostro animo e per ciascuno chiede al Signore il dono di una vita piena e felice, una vita ricca di senso, una vita vera.
Purtroppo oggi, non di rado, un’esistenza piena e felice viene vista da molti giovani come un sogno difficile - abbiamo sentito tante testimonianze - e qualche volta quasi irrealizzabile. Tanti vostri coetanei guardano al futuro con apprensione e si pongono non pochi interrogativi. Si chiedono preoccupati: come inserirsi in una società segnata da numerose e gravi ingiustizie e sofferenze? Come reagire all’egoismo e alla violenza che talora sembrano prevalere? Come dare un senso pieno alla vita? Con amore e convinzione ripeto a voi, giovani qui presenti, e attraverso di voi, ai vostri coetanei del mondo intero: Non abbiate timore, Cristo può colmare le aspirazioni più intime del vostro cuore! Ci sono forse sogni irrealizzabili quando a suscitarli e a coltivarli nel cuore è lo Spirito di Dio? C’è qualcosa che può bloccare il nostro entusiasmo quando siamo uniti a Cristo? Nulla e nessuno, direbbe l’apostolo Paolo, potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore (Cf Rm 8, 35-39).
Lasciate che questa sera io vi ripeta: ciascuno di voi se resta unito a Cristo, può compiere grandi cose. Ecco perché, cari amici, non dovete aver paura di sognare ad occhi aperti grandi progetti di bene e non dovete lasciarvi scoraggiare dalle difficoltà. Cristo ha fiducia in voi e desidera che possiate realizzare ogni vostro più nobile ed alto sogno di autentica felicità. Niente è impossibile per chi si fida di Dio e si affida a Dio. Guardate alla giovane Maria! L’Angelo le prospettò qualcosa di veramente inconcepibile: partecipare nel modo più coinvolgente possibile al più grandioso dei piani di Dio, la salvezza dell’umanità. Dinanzi a tale proposta Maria, come abbiamo sentito nel Vangelo, rimase turbata, avvertendo tutta la piccolezza del suo essere di fronte all’onnipotenza di Dio; e si domandò: com’è possibile, perché proprio io? Disposta però a compiere la volontà divina, pronunciò prontamente il suo "sì", che cambiò la sua vita e la storia dell’umanità intera. E’ grazie al suo "sì" che anche noi ci ritroviamo qui stasera.
Mi chiedo e vi domando: le richieste che Dio ci rivolge, per quanto impegnative possano sembrarci, potranno mai uguagliare ciò che fu domandato da Dio alla giovane Maria? Cari ragazzi e ragazze, impariamo da Maria a dire il nostro "sì", perché lei sa veramente che cosa significhi rispondere generosamente alle richieste del Signore. Maria, cari giovani, conosce le vostre aspirazioni più nobili e profonde. Conosce bene, soprattutto, il vostro grande desiderio di amore, il vostro bisogno di amare e di essere amati. Guardando a lei, seguendola docilmente scoprirete la bellezza dell’amore, non però di un amore "usa-e-getta", passeggero e ingannevole, prigioniero di una mentalità egoista e materialista, ma dell’amore vero e profondo. Nel più intimo del cuore ogni ragazzo e ogni ragazza, che si affaccia alla vita, coltiva il sogno di un amore che dia senso pieno al proprio avvenire. Per molti questo trova compimento nella scelta del matrimonio e nella formazione di una famiglia dove l’amore tra un uomo e una donna sia vissuto come dono reciproco e fedele, come dono definitivo, suggellato dal "sì" pronunciato davanti a Dio nel giorno del matrimonio, un "sì" per tutta l’esistenza. So bene che questo sogno è oggi sempre meno facile da realizzare. Attorno a noi quanti fallimenti dell’amore! Quante coppie chinano la testa, si arrendono e si separano! Quante famiglie vanno in frantumi! Quanti ragazzi, anche tra voi, hanno visto la separazione e il divorzio dei loro genitori! A chi si trova in così delicate e complesse situazioni vorrei dire questa sera: la Madre di Dio, la Comunità dei credenti, il Papa vi sono accanto e pregano perché la crisi che segna le famiglie del nostro tempo non diventi un fallimento irreversibile. Possano le famiglie cristiane, con il sostegno della Grazia divina, mantenersi fedeli a quel solenne impegno d’amore assunto con gioia dinanzi al sacerdote e alla comunità cristiana, il giorno solenne del matrimonio.
Di fronte a tanti fallimenti non è infrequente questa domanda: sono io migliore dei miei amici e dei miei parenti che hanno tentato e hanno fallito? Perché io, proprio io, dovrei riuscire là dove tanti si arrendono? Quest’umano timore può bloccare anche gli spiriti più coraggiosi, ma in questa notte che ci attende, ai piedi della sua Santa Casa, Maria ripeterà a ciascuno di voi, cari giovani amici, le parole che lei stessa si sentì rivolgere dall’Angelo: Non temete! Non abbiate paura! Lo Spirito Santo è con voi e non vi abbandona mai. A chi confida in Dio nulla è impossibile. Ciò vale per chi è destinato alla vita matrimoniale, ed ancor più per coloro ai quali Iddio propone una vita di totale distacco dai beni della terra per essere a tempo pieno dediti al suo Regno. Tra voi ci sono alcuni che sono incamminati verso il sacerdozio, verso la vita consacrata; taluni che aspirano ad essere missionari, sapendo quanti e quali rischi ciò comporti. Penso ai sacerdoti, alle religiose e ai laici missionari caduti sulla trincea dell’amore al servizio del Vangelo. Ci potrebbe dire tante cose al riguardo padre Giancarlo Bossi, per il quale abbiamo pregato durante il periodo del suo sequestro nelle Filippine, e oggi gioiamo nell’averlo tra noi. In lui vorrei salutare e ringraziare tutti coloro che spendono la loro esistenza per Cristo sulle frontiere dell’evangelizzazione. Cari giovani, se il Signore vi chiama a vivere più intimamente al suo servizio, rispondete generosamente. Siatene certi: la vita dedicata a Dio non è mai spesa invano.
Cari giovani, termino qui queste mie parole, non senza prima avervi abbracciato con cuore di padre; vi abbraccio ad uno ad uno e cordialmente vi saluto. Saluto i Vescovi presenti a cominciare dall’Arcivescovo Angelo Bagnasco, Presidente della CEI e l’Arcivescovo Gianni Danzi che ci accoglie nella sua Comunità ecclesiale. Saluto i sacerdoti, i religiosi, le religiose, gli animatori che vi accompagnano. Saluto le Autorità civili e quanti hanno curato la realizzazione di quest’incontro. Saremo ancora uniti "virtualmente" più tardi e ci rivedremo domattina, al termine di questa notte di veglia, per il momento più alto del nostro incontro, quando si farà presente realmente lo stesso Gesù nella sua Parola e nel mistero dell’Eucaristia. Fin d’ora tuttavia vorrei dare a voi giovani appuntamento a Sidney, dove tra un anno si terrà la prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Lo so, l’Australia è lontana e per i giovani italiani è letteralmente all’altro capo del mondo… Preghiamo perché il Signore che compie ogni prodigio conceda a molti di voi di esserci. Lo conceda a me, lo conceda a voi. È questo uno dei tanti nostri sogni che questa notte pregando insieme affidiamo a Maria. Amen.

VISITA PASTORALEDI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVIA LORETO IN OCCASIONE DELL’AGORÀ DEI GIOVANI ITALIANI
CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA
OMELIA DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI
Piana di Montorso Domenica, 2 settembre 2007

Cari fratelli e sorelle,cari giovani amici!
Dopo la veglia di questa notte, il nostro incontro lauretano si conclude ora attorno all’altare con la solenne Celebrazione eucaristica. Ancora una volta a voi tutti il mio più cordiale saluto. Saluto in special modo i Vescovi e ringrazio l’Arcivescovo Angelo Bagnasco che si è fatto interprete dei vostri comuni sentimenti. Saluto l’Arcivescovo di Loreto che ci ha accolti con affetto e premura. Saluto i sacerdoti, i religiosi, le religiose e quanti hanno preparato con cura quest’importante manifestazione di fede. Un saluto deferente alle Autorità civili e militari presenti, con un ricordo particolare per il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, l’on. Francesco Rutelli.
Questo è davvero un giorno di grazia! Le Letture che poco fa abbiamo ascoltato ci aiutano a comprendere quale meravigliosa opera abbia compiuto il Signore facendoci incontrare, qui a Loreto, così numerosi e in un clima gioioso di preghiera e di festa. Nel nostro ritrovarci presso il Santuario della Vergine si avverano, in un certo senso, le parole della Lettera agli Ebrei: "Voi vi siete accostati al monte Sion e alla città del Dio vivente". Celebrando l’Eucaristia all’ombra della Santa Casa, anche noi ci avviciniamo "all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli". Possiamo così sperimentare la gioia di trovarci di fronte "al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti portati alla perfezione". Con Maria, Madre del Redentore e Madre nostra, andiamo soprattutto incontro "al Mediatore della Nuova Alleanza", il Signore nostro Gesù Cristo (cfr Eb 12,22-24). Il Padre celeste, che molte volte e in molti modi ha parlato agli uomini (cfr Eb 1,1) offrendo la sua Alleanza e incontrando spesso resistenze e rifiuti, nella pienezza dei tempi ha voluto stringere con gli uomini un patto nuovo, definitivo e irrevocabile, sigillandolo con il sangue del suo Figlio Unigenito, morto e risorto per la salvezza dell’intera umanità. Gesù Cristo, Dio fatto uomo, in Maria ha assunto la nostra stessa carne, ha preso parte alla nostra vita e ha voluto condividere la nostra storia. Per realizzare la sua Alleanza, Dio ha cercato un cuore giovane e lo ha trovato in Maria, "giovane donna".
Ancora oggi Dio cerca cuori giovani, cerca giovani dal cuore grande, capaci di fare spazio a Lui nella loro vita per essere protagonisti della Nuova Alleanza. Per accogliere una proposta affascinante come quella che ci fa Gesù, per stringere Alleanza con Lui, occorre essere giovani interiormente, capaci di lasciarsi interpellare dalla sua novità, per intraprendere con Lui strade nuove. Gesù ha una predilezione per i giovani, come ben evidenzia il dialogo con il giovane ricco (cfr Mt 19,16-22; Mc 10,17-22); ne rispetta la libertà, ma non si stanca mai di proporre loro mete più alte per la vita: la novità del Vangelo e la bellezza di una condotta santa. Seguendo l’esempio del suo Signore la Chiesa continua ad avere la stessa attenzione. Ecco perché, cari giovani, vi guarda con immenso affetto, vi è vicina nei momenti della gioia e della festa, della prova e dello smarrimento; vi sostiene con i doni della grazia sacramentale e vi accompagna nel discernimento della vostra vocazione. Cari giovani, lasciatevi coinvolgere nella vita nuova che sgorga dall’incontro con Cristo e sarete in grado di essere apostoli della sua pace nelle vostre famiglie, tra i vostri amici, all’interno delle vostre comunità ecclesiali e nei vari ambienti nei quali vivete ed operate.
Ma che cosa rende davvero "giovani" in senso evangelico? Questo nostro incontro, che si svolge all’ombra di un Santuario mariano, ci invita a guardare alla Madonna. Ci chiediamo dunque: Come ha vissuto Maria la sua giovinezza? Perché in lei è diventato possibile l’impossibile? Ce lo svela lei stessa nel cantico del Magnificat: Dio "ha guardato l’umiltà della sua serva" (Lc 1,48a). L’umiltà di Maria è ciò che Dio apprezza più di ogni altra cosa in lei. E proprio dell’umiltà ci parlano le altre due Letture della liturgia odierna. Non è forse una felice coincidenza che questo messaggio ci venga rivolto proprio qui a Loreto? Qui, il nostro pensiero va naturalmente alla Santa Casa di Nazaret che è il santuario dell’umiltà: l’umiltà di Dio che si è fatto carne, si è fatto piccolo, e l’umiltà di Maria che l’ha accolto nel suo grembo; l’umiltà del Creatore e l’umiltà della creatura. Da questo incontro di umiltà è nato Gesù, Figlio di Dio e Figlio dell’uomo. "Quanto più sei grande, tanto più umìliati, così troverai grazia davanti al Signore; perché dagli umili egli è glorificato", ci dice il brano del Siracide (3,18); e Gesù nel Vangelo, dopo la parabola degli invitati a nozze, conclude: "Chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato" (Lc 14,11). Questa prospettiva indicata dalle Scritture appare oggi quanto mai provocatoria per la cultura e la sensibilità dell’uomo contemporaneo. L’umile è percepito come un rinunciatario, uno sconfitto, uno che non ha nulla da dire al mondo. Invece questa è la via maestra, e non solo perché l’umiltà è una grande virtù umana, ma perché, in primo luogo, rappresenta il modo di agire di Dio stesso. È la via scelta da Cristo, il Mediatore della Nuova Alleanza, il quale, "apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce" (Fil 2,8).
Cari giovani, mi sembra di scorgere in questa parola di Dio sull’umiltà un messaggio importante e quanto mai attuale per voi, che volete seguire Cristo e far parte della sua Chiesa. Il messaggio è questo: non seguite la via dell’orgoglio, bensì quella dell’umiltà. Andate controcorrente: non ascoltate le voci interessate e suadenti che oggi da molte parti propagandano modelli di vita improntati all’arroganza e alla violenza, alla prepotenza e al successo ad ogni costo, all’apparire e all’avere, a scapito dell’essere. Di quanti messaggi, che vi giungono soprattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti! Siate critici! Non andate dietro all’onda prodotta da questa potente azione di persuasione. Non abbiate paura, cari amici, di preferire le vie "alternative" indicate dall’amore vero: uno stile di vita sobrio e solidale; relazioni affettive sincere e pure; un impegno onesto nello studio e nel lavoro; l’interesse profondo per il bene comune. Non abbiate paura di apparire diversi e di venire criticati per ciò che può sembrare perdente o fuori moda: i vostri coetanei, ma anche gli adulti, e specialmente coloro che sembrano più lontani dalla mentalità e dai valori del Vangelo, hanno un profondo bisogno di vedere qualcuno che osi vivere secondo la pienezza di umanità manifestata da Gesù Cristo.
Quella dell’umiltà, cari amici, non è dunque la via della rinuncia ma del coraggio. Non è l’esito di una sconfitta ma il risultato di una vittoria dell’amore sull’egoismo e della grazia sul peccato. Seguendo Cristo e imitando Maria, dobbiamo avere il coraggio dell’umiltà; dobbiamo affidarci umilmente al Signore perché solo così potremo diventare strumenti docili nelle sue mani, e gli permetteremo di fare in noi grandi cose. Grandi prodigi il Signore ha operato in Maria e nei Santi! Penso ad esempio a Francesco d’Assisi e Caterina da Siena, Patroni d’Italia. Penso anche a giovani splendidi come santa Gemma Galgani, san Gabriele dell’Addolorata, san Luigi Gonzaga, san Domenico Savio, santa Maria Goretti, nata non lontano da qui, i beati Piergiorgio Frassati e Alberto Marvelli. E penso ancora ai molti ragazzi e ragazze che appartengono alla schiera dei santi "anonimi", ma che non sono anonimi per Dio. Per Lui ogni singola persona è unica, con il suo nome e il suo volto. Tutti, e voi lo sapete, siamo chiamati ad essere santi!
Come vedete, cari giovani, l’umiltà che il Signore ci ha insegnato e che i santi hanno testimoniato, ciascuno secondo l’originalità della propria vocazione, è tutt’altro che un modo di vivere rinunciatario. Guardiamo soprattutto a Maria: alla sua scuola, anche noi come lei possiamo fare esperienza di quel sì di Dio all’umanità da cui scaturiscono tutti i sì della nostra vita. È vero, tante e grandi sono le sfide che dovete affrontare. La prima però rimane sempre quella di seguire Cristo fino in fondo, senza riserve e compromessi. E seguire Cristo significa sentirsi parte viva del suo corpo, che è la Chiesa. Non ci si può dire discepoli di Gesù se non si ama e non si segue la sua Chiesa. La Chiesa è la nostra famiglia, nella quale l’amore verso il Signore e verso i fratelli, soprattutto nella partecipazione all’Eucaristia, ci fa sperimentare la gioia di poter pregustare già ora la vita futura che sarà totalmente illuminata dall’Amore. Il nostro quotidiano impegno sia di vivere quaggiù come se fossimo già lassù. Sentirsi Chiesa è pertanto una vocazione alla santità per tutti; è impegno quotidiano a costruire la comunione e l’unità vincendo ogni resistenza e superando ogni incomprensione. Nella Chiesa impariamo ad amare educandoci all’accoglienza gratuita del prossimo, all’attenzione premurosa verso chi è in difficoltà, i poveri e gli ultimi. La motivazione fondamentale che unisce i credenti in Cristo, non è il successo ma il bene, un bene che è tanto più autentico quanto più è condiviso, e che non consiste prima di tutto nell’avere o nel potere ma nell’essere. Così si edifica la città di Dio con gli uomini, una città che contemporaneamente cresce dalla terra e scende dal Cielo, perché si sviluppa nell’incontro e nella collaborazione tra gli uomini e Dio (cfr Ap 21,2-3).
Seguire Cristo, cari giovani, comporta inoltre lo sforzo costante di dare il proprio contributo alla edificazione di una società più giusta e solidale, dove tutti possano godere dei beni della terra. So che molti di voi si dedicano con generosità a testimoniare la propria fede nei vari ambiti sociali, operando nel volontariato, lavorando alla promozione del bene comune, della pace e della giustizia in ogni comunità. Uno dei campi, nei quali appare urgente operare, è senz’altro quello della salvaguardia del creato. Alle nuove generazioni è affidato il futuro del pianeta, in cui sono evidenti i segni di uno sviluppo che non sempre ha saputo tutelare i delicati equilibri della natura. Prima che sia troppo tardi, occorre adottare scelte coraggiose, che sappiano ricreare una forte alleanza tra l’uomo e la terra. Serve un sì deciso alla tutela del creato e un impegno forte per invertire quelle tendenze che rischiano di portare a situazioni di degrado irreversibile. Per questo ho apprezzato l’iniziativa della Chiesa italiana di promuovere la sensibilità sulle problematiche della salvaguardia del creato fissando una Giornata nazionale che cade proprio il 1° settembre. Quest’anno l’attenzione è puntata soprattutto sull’acqua, un bene preziosissimo che, se non viene condiviso in modo equo e pacifico, diventerà purtroppo motivo di dure tensioni e aspri conflitti.
Cari giovani amici, dopo aver ascoltato le vostre riflessioni di ieri sera e di questa notte, lasciandomi guidare dalla Parola di Dio ho voluto ora affidarvi queste mie considerazioni, che intendono essere un paterno incoraggiamento a seguire Cristo per essere testimoni della sua speranza e del suo amore. Da parte mia, continuerò a starvi accanto con la preghiera e con l’affetto perché proseguiate con entusiasmo il cammino dell’Agorà, questo singolare percorso triennale di ascolto, di dialogo e di missione. Concludendo oggi il primo anno con questo stupendo incontro, non posso non invitarvi a guardare già al grande appuntamento della Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà nel luglio del prossimo anno a Sidney. Vi invito a prepararvi a questa grande manifestazione di fede giovanile, meditando il Messaggio che approfondisce il tema dello Spirito Santo, per vivere insieme una nuova primavera dello Spirito. Vi aspetto dunque numerosi anche in Australia, a conclusione del vostro secondo anno dell’Agorà. Volgiamo infine, ancora una volta, i nostri occhi verso Maria, modello di umiltà e di coraggio. Aiutaci, Vergine di Nazaret, ad essere docili all’opera dello Spirito Santo come lo fosti tu; aiutaci a diventare sempre più santi, discepoli innamorati del tuo Figlio Gesù; sostieni e accompagna questi giovani perché siano gioiosi e infaticabili missionari del Vangelo tra i loro coetanei, in ogni angolo dell’Italia. Amen!



lunedì 3 settembre 2007

Bagnasco torna a Lourdes nel mese di Settembre.


Il pellegrinaggio nazionale Unitalsi a Lourdes del mese di settembre avrà come evento principale il ritorno dell' ex vescovo della città di Pesaro, attuale capo della CEI, mons. Angelo Bagnasco. Venerdì 31 agosto egli ha presieduto una messa a Pesaro all'Adriatic Arena, ed è stato accolto da circa 2000 persone che inneggiavano cori da stadio. La messa è stata celebrata in occasione dell'Agorà dei giovani svoltasi nei giorni 1 e 2 settembre 2007 a Loreto, nella piana del Montorso, dove circa 500.000 persone hanno trascorso momenti indimenticabili con il Santo Padre.
Pertanto, i pesaresi che parteciperanno al pellegrinaggio a Lourdes di settembre (24 - 30) avranno il piacere di condividerlo con mons. Bagnasco, il quale ricorda con affetto distinto la nostra città e la nostra diocesi.
Buon pellegrinaggio mons. Bagnasco.