domenica 16 novembre 2008

Reggio Emilia, 28 Ottobre 2008. Incontro intervista con Rita Coruzzi


Talvolta la coscienza umana non arriva o, è impossibilitata per ragioni etiche a comprendere o concepire o peggio ancora a non voler accettare la condizione di disabilità corporale. Tutto è racchiuso all’interno di un’ideologia che talora o sovente affiora all’interno delle nostre anime sotto forma di paura, paura del diverso, paura di aprire quelle porte per le quali il grande Karol tanto si prodigò nel suo vent’ennio Pontificale. Era doveroso da parte mia iniziare questo articolo giornalistico dedicato a Rita Coruzzi citando la sofferenza nelle sue più svariate manifestazioni o sfaccettature dir si voglia, quella stessa sofferenza con la quale la giovanissima Rita solo 22 anni, è costretta a convivere da oltre 12 anni, e che a suo dire, non cambierebbe per nessuna ragione al mondo. Può risultare assurdo affermare tutto ciò, ma è la realtà, la stessa per la quale ha deciso di scrivere il suo quinto libro, “La mia scelta”, è vero afferma lei, non posso camminare, ma Dio mi ha donato gambe superiori a quelle umane, poiché ora le mie gambe inferme, servono agli altri per arrivare a Dio. Nel frattempo sto scrivendo l’articolo, quando Rita ancora una volta mi gela, con un’altra affermazione; “la gente da sempre per credere ha bisogno di vedere il malato che si alza guarito dalla sedia a rotelle, invece no caro Andrea, dobbiamo imparare a meravigliarci dello straordinario nel quotidiano, sappi che con la mia sofferenza, sento la gloria del Creato nella sua infinita diversità e il modo in cui le differenze si uniscono per creare splendore e bellezza”, e ricordati, non sono io che parlo ma è Dio. Sinceramente mi trovo in difficoltà, forse è questa la straordinarietà dei Santi Servi di Dio, della quale tanto parlava sia Karol che Angelo, “ Beato Papa Giovanni XXIII°, “ per essere Santi, non serve vivere in maniera straordinaria, ma serve vivere la straordinarietà che trascende in umiltà e prende forma e corpo nella Fede. La sofferenza non ha confini, Pesaro, Reggio Emilia, Bologna, Roma, Milano, New York, siamo tutti sotto lo stesso cielo dice Rita, tutti figli di un solo ed immenso Dio, Lourdes insegna, Rita ringrazia ogni giorno per la condizione all’interno della quale felicemente vive, per lei e per tutto il mondo si Traduce in una sola celeste affermazione; grotta di Massabielle, Immacolata Concezione, è lei che intercedendo con Dio, fa tornare la il pellegrino alla Fede e all’umana ragione. Il miracolo quotidiano, titolo del suo quarto libro, con prefazione curata da Sua Eminenza Cardinale Camillo Ruini, ne è emblema ed espressione, di coloro che, come dichiarò Giovanni XXXIII°, “L’onnipotenza del Creatore, la dolcezza per quel Cristo che ama tutti in maniera così meravigliosamente sublime, per quell’amore che l’essere umano cercherà in eterno per raggiungere la gioia senza fine.


Grazie Rita.



Andrea Pagnini



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