martedì 7 aprile 2009

Via Crucis diocesana per le vie della città


Come già annunciato nei precedenti post, venerdì 3 aprile ha avuto luogo la Via Crucis diocesana: un evento importante e significativo per la città di Pesaro, a cui hanno partecipato centinaia di persone tra gruppi parrocchiali, membri di associazioni e il corpo ecclesiale di Pesaro guidato da Sua Eccellenza Mons. Piero Coccia.



Incominciata con una preghiera d'introduzione alle ore 21.00 nella chiesa di San Carlo di Pesaro e proseguita lungo via Salandra, la processione si è indirizzata verso le zone periferiche di Pesaro effettuando sosta nelle 7 stazioni organizzate in collaborazione tra il "Servizio per la pastorale giovanile e vocazionale di Pesaro" e altri gruppi e/o associazioni, fino a raggiungere il capolinea presso la chiesa di San Luigi, zona Baratoff/Calcinari.

La quinta stazione della Via Crucis è stata affidata all'Unitalsi. Di fronte allo scenario suggestivo nella colorata via Veretti e ad una bellissima croce, stendardo e fiaccole, i giovani hanno espresso le loro intenzioni e le loro preghiere, sostenuti dalla presenza e dalle parole di Maria Grazia che ha saputo coinvolgere i presenti.

Tutte le stazioni sono state allestite con cura e animate efficacemente.



Raggiunta la chiesa di San Luigi per la conclusione della Via Crucis, l'Arcivescovo ha commentato l'intero percorso effettuato, esprimendo considerazioni e alcuni commenti sul significato della "Via storica" di Gesù prima di essere lacerato nella sua carne ed inchiodato alla Croce.

E' stato messo in evidenza il gesto estremo da parte del Redentore per la salvezza del mondo, è stata affermata la necessità di cercare, ottenere e mantenere la Fede come mezzo per sostenere serenamente le croci quotidiane, ed infine è stata ribadita la necessità di riflettere sul significato della Settimana Santa, come passo precedente alla Pasqua ormai alle porte.

Soddisfatti della partecipazione attiva, entusiasta e soprattutto numerosa dei partecipanti, stanchi per il servizio effettuato e per i chilometri percorsi siamo tornati tutti a casa.


Giova

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